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Riabilitazione neurologica: che differenza c’è fra “recupero” e “compenso”?

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Che differenza c’è fra “recupero” e “compenso”? In questo articolo si vuole sottolineare l’importanza di distinzione fra i due termini.

Definizione di Recupero e Compenso

Dopo una lesione del SNC, per “recupero” si intende il recupero di una competenza motoria simile a quella pre-lesionale, mentre per “compenso” si riferisce all’utilizzo di strategie motorie alternative (confrontate con quelle dei soggetti sani) per effettuare un determinato compito.

Uso improprio del termine Recupero

Tuttavia, nella letteratura sull’ictus è comune usare il termine recupero per riferirsi a miglioramenti della performance in compiti che non fanno distinzione tra compenso e recupero.

Esempi di Compensi nel Reaching

reaching riabilitazione neurologica

Come illustrato in questa immagine, possiamo osservare un esempio di compensi che vengono attuati dalla persona con lesione centrale nel gesto di reaching per afferrare una tazza: compenso attraverso il tronco e schemi di movimento alternativi e grossolani da parte dell’arto paretico; movimento assistito o utilizzo dell’arto non paretico.

Strategie compensatorie comuni

Dalla precedente immagine possiamo capire come due strategie che ritroviamo frequentemente siano l’iperattivazione dell’arto meno affetto (arto non paretico) e il non uso dell’arto paretico.

Origine delle strategie compensatorie

Molte delle strategie compensatorie sono auto-apprese o emergono spontaneamente dopo una lesione centrale, però possono essere facilitate anche da un percorso riabilitativo inadeguato dove vengono proposte attività troppo complesse per il potenziale motorio del paziente o quando si mira solo al recupero dell’attività funzionale (quantità del movimento) senza considerare la qualità del movimento.

Meccanismi neurali di Recupero e Compenso

Attualmente non sappiamo descrivere con precisione i diversi meccanismi neurali che sottendono il recupero e il compenso, ma sappiamo che dipendono da stimolazioni diverse.

In conclusione, questo articolo ci aiuta a riflettere sull’importanza di un adeguato trattamento neuro-riabilitativo che rispetti il potenziale motorio del paziente e non favorisca o faciliti lo sviluppo di schemi compensatori.

 

Sintesi della dott.ssa Martina Certosi sulla base di:

Theresa A. Jones. “Motor compensation and its effects on neural reorganization after stroke”, 2017.

 

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